IL MERCATINO DI NATALE A CASA BETANIA
Non ricordo quando è stata la prima volta che ha “aperto i battenti”, ma so che ne sono stata una assidua frequentatrice. Il colorato mercatino è la vetrina del laboratorio artigianale, che ne è la fonte. “Di tutti i Paesi”, questo il suo nome, è nato per offrire opportunità di lavoro ad alcune mamme di diverse nazionalità e con il tempo ha visto crescere fantasia e creazioni delle brave artigiane e di chi le dirige. Negli anni mio marito ed io vi abbiamo comprato di tutto. Lui particolarmente attento alle produzioni tipicamente natalizie, tanto che abbiamo diversi alberelli per ornare la casa e originali decorazioni acquistate in quantità, finchè non gli ho proibito di comprarne ancora. Confesso che tra nuovi acquisti e pezzi storici possiamo vantare un record, ( nè mancano addobbi regalati da mia suocera ai nostri figli quand’erano piccoli e alcune palline realizzate da me). In ogni caso mio marito, ogni anno, non si sottrae al rito di prendere almeno un pezzo nuovo per il nostro albero che è sempre molto ricco. L’abete, che vive beatamente in terrazza undici mesi all’anno, rischia l’essiccazione in casa tra il riscaldamento ed il peso degli addobbi.
Per quanto mi riguarda il percorso al mercatino è un appuntamento all’insegna della curiosità, volto soprattutto alla ricerca di pensieri da regalare in famiglia (tanta famiglia!) ed agli amici più cari, sempre consultando il coniuge. Asciugamani, canovacci, presine (che non manco di riprendere per me per l’abilità che ho di bruciarne ogni tanto qualcuna), sottopentole, cestini con prodotti casarecci, borse, pendagli, collane e tanto altro (mi scuso con i manufatti acquistati che al momento non ricordo). Poi saponette vegetali in piacevoli confezioni, prodotti enogastronomici sempre vari e gustosi del mercato equo e solidale, dei quali è aumentata sempre di più l’offerta. Tra i regali che facciamo non mancano mai bottiglie di vino prodotte nelle terre confiscate alla mafia. Il mercatino è un appuntamento che, come detto, mio marito ed io non manchiamo e ci rallegra e soddisfa in proporzione al “bottino” che riusciamo a portarci via. E’ sempre un piacere. Una delle cose che mi colpisce gradevolmente è che al mercatino possiamo trovarci tra tante altre persone senza che ci sia quel crescendo di vociare, confuso e fastidioso, quell’alzare la voce altrimenti non ci si sente. Si parla in modo discreto, si aspetta per pagare senza scavalcamenti, si è cortesi tra tutti. Credo sia l’effetto di Casa Betania ed è il clima che vi si respira dalle origini, così come l’hanno pensata e voluta Silvia e Giuseppe e di quanti, dopo di loro, sono rimasti fedeli alla sua vocazione.
Gabriella D’Amato